Incoraggio e benedico l’opera altamente meritoria che la vostra Consulta Nazionale sta svolgendo per fermare questo impietoso sfruttamento del bisogno altrui, e così dare speranza a chi si trova invischiato nella rete di spregiudicati usurai. (Giovanni Paolo II – Udienza del 10 settembre 1997).

FONDAZIONE ZACCHEO

Consiglio direttivo:

Presidente: Mons. Francesco LONETTI
Vice - Presidente: don Giovanni Barbara 

Segretario: Dott. Benedetto Proto

Tesoriere: Antonio Lizzi

Dott.ssa Maria Costanza Felice

Comitato Tecnico:
Dott. BIAFORA Antonio
Sig. LIZZI Antonio

Dott.ssa PANTISANO Laura

e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

ORARIO D’APERTURA: MAR. 9,30 - 12,00

SERVIZI
La Fondazione Zaccheo è stata costituita con atto pubblico del 14/06/1996 (atto Notaio dott. Riccardo Proto rep. 89355/17336). Ha come oggetto sociale quello previsto all’art. 2 dello statuto sociale e precisamente: “La Fondazione ha lo scopo di assistere e sostenere qualunque persona residente o domiciliata nella regione Calabria, che versa in stato di bisogno, al fine di rendere operante nel sociale il principio cristiano della solidarietà umana, per prevenire il fenomeno dell’usura ai sensi dell’art. 15 della legge 7 marzo 1996, n. 108.

Finalità

La fondazione “Zaccheo” condivide lo spirito e le finalità della Consulta Nazionale delle Fondazioni antiusura.

Attività

* Ascolta le richieste di persone e famiglie vittime dell'usura o che versano in condizione di indebitamento o che sono a rischio di usura. Approfondisce le loro reali condizioni e le relative prospettive di soluzione.

* Richiede ogni documentazione comprovante la domanda, e sollecita la partecipazione delle comunità familiari e parrocchiali:- in fase di istruttoria per collaborare ad una valutazione, la più possibile obiettiva; - in fase di erogazione del prestito e di rientro, per sviluppare un impegno di sostegno e di vigilanza.

* Fornisce consulenza legale e finanziaria ed, eventualmente, offrono ogni forma di mediazione verso organismi istituzionali e non, in grado di offrire una soluzione.

* Rilascia le garanzie necessarie per accedere ai cosiddetti crediti personali, qualora le persone e le famiglie abbiano capacità di ripresa.

* Svolge un'azione preventiva, di carattere educativo ed informativo, diffondendo una cultura ispirata ai valori della solidarietà e della sobrietà. Propone stili di vita - personali, familiari e comunitari - che sappiano sviluppare un uso responsabile del denaro.

* Promuove la cultura della legalità e la conoscenza delle leggi sull'usura, sul racket, e la conoscenza di tutti i possibili aiuti per garantire i diritti e la dignità di quanti sono vittime degli usurai.

* Opera nella diocesi o nella città, provincia e regione nella quale hanno competenza.

Cosa non fa

* Non eroga direttamente prestiti, ma forniscono alle banche convenzionate le garanzie necessarie per poter accedere, a condizioni di favore, al credito ordinario, altrimenti negato.

* Non dà sussidi.

* Non lavora a sportello.

* Non fa interventi di fronte a una carente o lacunosa esposizione della situazione debitoria.

* Non ha la pretesa di risolvere complessivamente il problema dell'usura. Vuole, invece, fornire alle persone e alle famiglie un luogo competente ed accogliente di ascolto e di consulenza e - per quanto è possibile - offre anche il percorso finanziario di recupero.

* Non è un organismo burocratico, ma una realtà che vive soprattutto dei lavoro di decine di volontari, con specifiche competenze professionali.

* Non può operare senza la fattiva collaborazione e l'impegno finanziario dei "Centri di ascolto" delle parrocchie, delle diocesi, degli enti che risultano Soci Fondatori o Promotori (Comuni, Provincie, Regioni, Associazioni di categoria) e di quanti, soprattutto in famiglia, possono dare vita a catene di solidarietà.

Funzionamento

Il primo ascolto delle persone che ne hanno fatto richiesta si svolge in modo decentrato, per consentire un approfondimento maggiormente legato alle singole realtà territoriali. Ove ciò non è possibile, si realizza direttamente presso la sede della Fondazione.

L'ascolto è finalizzato alla comprensione:

-      dell'effettiva situazione debitoria delle persone, del nucleo familiare o dell'azienda;

-      della reale capacità di reddito;

-      dell'eventuale rete familiare - o di amici – disponibili a un sostegno, per elaborare i possibili percorsi di recupero.

Per la successiva fase istruttoria è assolutamente necessaria ogni possibile collaborazione in particolare delle singole parrocchie, al fine di valutare le reali condizioni del nucleo familiare e predisporre forme di accompagnamento e di sostegno nel caso dell'effettiva erogazione delle garanzie. Se l'iter dell'istruttoria si conclude positivamente, la richiesta di prestito viene inviata ad uno degli istituti bancari convenzionati con la Fondazione, il quale - anche in presenza delle garanzie - svolge il suo autonomo lavoro istruttorio. L'équipe decentrata, o eventuali "tutori", svolgono un'azione di accompagnamento delle singole situazioni, fino alla soluzione della situazione debitoria. Ciò in funzione dell'effettivo recupero delle persone o delle famiglie, e per rendere possibile - al momento del rientro del prestito - il reimpiego delle garanzie a favore di altre persone, nuclei familiari o aziendali. La Fondazione è disponibile a formare e ad accogliere altri volontari per il servizio e in alcuni casi assicura alle persone indebitate (sotto usura o a rischio di usura) dei "tutori", volontari cioè capaci di consigliare e orientare nelle situazioni di maggiore difficoltà.

Come si sostiene

Ogni Fondazione vive grazie ai contributi dei privati, delle comunità ecclesiali, degli enti e dei Soci fondatori e promotori (Comuni, Provincie, Regioni, Associazioni di categorie). Utilizza anche una parte dei "fondi dell'8 per mille" della propria Diocesi. E' iscritta all'Albo delle Fondazioni che svolgono azione di prevenzione, e riceve un finanziamento finalizzato all'incremento di un fondo di garanzia, utilizzabile solo per la prevenzione, cioè per le persone a rischio di usura. Senza però l'adesione convinta dei Soci Fondatori o Promotori, delle comunità parrocchiali, delle comunità religiose e dei privati, non può continuare ad operare fattivamente. Per sostenere la Fondazione della propria diocesi, città, provincia, regione, si può utilizzare il conto corrente postale intestato alla propria Fondazione. Se si posseggono competenze di base di carattere giuridico ed economico, o esperienze di ascolto, si può offrire la propria disponibilità come volontario, rivolgendosi alle varie Fondazioni o chiedendo informazioni alla Segreteria della Consulta Nazionale Antiusura.

Orario settimanale di ricevimento al pubblico - Martedì dalle 9.00 alle 12.00; Giovedì dalle 9.00 alle 12.00.

Referente e responsabile per questo programma: Mons. Giuseppe Morrone.