Indicazioni per l’applicazione delle norme del

Protocollo CEI-Governo (07 Maggio 2020)

per la ripresa delle celebrazioni con il popolo

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 Carissimi presbiteri,

in questo testo offro a tutti voi alcune indicazioni nelle quali si traducono concretamente alcune esigenze fondamentali contenute nel Protocollo CEI-Governo per la ripresa delle celebrazioni con il popolo (che entreranno in vigore il 18 maggio 2020). Il testo, che ho preparato tenendo conto di tanti interrogativi che mi sono stati posti in vista della ripresa delle celebrazioni, intende essere un piccolo vademecum a disposizione di coloro che curano la regia della liturgia nelle comunità. Si tratta di un testo essenziale, un tentativo di fornire risposte e chiarimenti per aiutare a vivere un tempo di transizione che non sarà semplice. Occorrerà, infatti, avere una buona dose di discernimento pratico che dovrà essere illuminato dalla fede nel mistero e dall'amore per la nostra gente.

 I. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche

L’accesso agli edifici di culto è ancora contingentato per questo occorre evitare ogni assembramento in tali spazi, ma anche in altri luoghi ad essi annessi (sacrestia, sagrato, ecc.). Per tale ragione, si osservino le seguenti indicazioni:

1       Occorre individuare un numero massimo di persone che possono accedere alle celebrazioni. Sarà necessario, quindi:

  1. considerare solo posti a sedere;
  2. garantire che tra tutte le persone ci sia sempre una distanza di non meno di un metro davanti e ai lati. Una soluzione adeguata può essere quella di disporre i posti a sedere "a scacchiera", per evitare che una persona, inginocchiandosi, si trovi troppo vicino a chi gli è davanti;
  3. tener conto di situazioni particolari (in modo particolare si predispongano spazi, adeguati per le distanze, per persone diversamente abili);
  4. evidenziare le posizioni di seduta con appositi segnali e indicare, con un apposito cartello da appendere all'ingresso del luogo di culto, il numero massimo dei posti disponibili,
  5. si osservi l’indicazione, data dal governo il 13 maggio 2020, che in presenza di cerimonie religiose da svolgere nei luoghi di culto chiusi, fermo restando le misure di garanzia di distanziamento richieste e degli eventuali sistemi di aereazione, il numero massimo di persone non superi le 200 unità. In caso di cerimonie celebrate all'aperto, se organizzate e gestite in coerenza con le misure raccomandate, occorre prevedere la partecipazione massima di 1000 persone, purché in spazi tali da permettere il distanziamento adeguato.

 2. È necessario individuare un numero congruo di collaboratori che, muniti di adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti monouso e mascherine) e di un segno di riconoscimento, dovranno:

  1. favorire l'accesso e l'uscita dei fedeli;
  2. controllare il mantenimento delle distanze e il rispetto delle regole di igienizzazione;
  3. verificare che le persone si siedano nei posti autorizzati e vigilino sul rispetto del numero massimo di presenze consentite;
  4.  se non ci fosse la possibilità di avere un numero adeguato di collaboratori le celebrazioni non potranno realizzarsi.

 3. Durante l'accesso e l'uscita dei fedeli, dovrà essere rispettata la distanza di sicurezza. Se è possibile, si utilizzino più ingressi, preferibilmente riservandone alcuni all'entrata e altri all'uscita. Durante l'entrata e l'uscita dei fedeli le porte rimangano totalmente aperte per favorire un flusso agevole.

 4. Se il numero dei fedeli dovesse superare il numero massimo di presenze consentite:

  1. si può considerare l'ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche. In questo caso si tenga conto del fatto che tra le celebrazioni ci dev'essere il tempo sufficiente per far uscire tutti, cambiare l'aria, pulire la chiesa, disinfettare i "vasi sacri", far entrare le persone per la successiva celebrazione;
  2. se le condizioni lo permettono e se c'è un sistema di amplificazione adeguato, tenendo le porte aperte, è possibile predisporre posti a sedere anche nel "sagrato" e utilizzarlo come ampliamento della chiesa: anche per gli spazi esterni valgono tutte le indicazioni stabilite nel presente documento;
  3. in caso di reale necessità si può celebrare all’aperto. In tal caso si scelga uno spazio che abbia le caratteristiche tali che lo rendano idoneo ad una celebrazione dignitosa, nel rispetto delle norme del distanziamento. Anche se le norme consentono di celebrare all’aperto con un massimo di 1000 persone non si superi mai il numero di 300 persone senza un permesso esplicito della Curia diocesana.

 5. I fedeli che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche:

  1. devono indossare mascherine;
  2. devono igienizzarsi le mani con apposito liquido che dev'essere messo a disposizione all'ingresso (sono adatti anche distributori meccanici) dopo l'igienizzazione delle mani, chi lo desidera può indossare guanti monouso nuovi e mantenerli anche durante la celebrazione;
  3. devono essere resi consapevoli che possono accedere solo se:
    1. non presentano sintomi influenzali/respiratori;
    2. hanno verificato di non avere una temperatura corporea maggiore o uguale a 37,5 °C;
    3. non sono stati a contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti;
    4. chi dovesse entrare nei luoghi di culto senza aver prima verificato di possedere tutti i requisiti sopra indicati, se ne assume tutte le conseguenze, incluse quelle penali previste dall'ordinamento dello Stato;
    5. le condizioni per l'accesso al luogo di culto, sopra indicate, valgono anche per i sacerdoti, diaconi, religiosi e ministri.

6. Si ricordi che occorre garantire che non ci siano assembramenti in chiesa durante tutto l'orario di apertura, anche quando non ci sono celebrazioni in corso.

 II. Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti

1. Al termine di ogni celebrazione (o comunque prima di quella successiva) si deve:

  1. igienizzare il luogo di culto e la sacrestia con idonei detergenti ad azione antisettica;
  2. cambiare l'aria;
  3. disinfettare accuratamente i vasi sacri e tutti gli oggetti utilizzati, anche i microfoni.

 2. In base ai dati più aggiornati, offerti dal Ministero della Salute e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla sopravvivenza del virus si tenga conte che:

  1. non è necessaria la "sanificazione" degli ambienti, mentre è necessaria la loro "igienizzazione" (cioè una buona ordinaria pulizia delle superficie di contatto con prodotti antibatterici, antisettici e disinfettanti) dopo ogni celebrazione e, comunque, ogni giorno se la chiesa rimane aperta pur in assenza di celebrazioni;
  2. occorre pulire tutto e soltanto ciò che viene a contatto delle persone e non gli ambienti ad esse inaccessibili;
  3. per evitare le cause di contagio, se è possibile, risulta utile togliere drappi, parati, cuscini, santini, libri di preghiera e altre pubblicazioni (foglietti per la Messa, e quant'altro).
  4. si proteggano con distanziatori le immagini sacre e i simulacri in modo che non possano essere toccate;
  5. le acquasantiere siano vuote.
  6. le collette non siano raccolte durante la celebrazione, ma si indichi di deporle in appositi contenitori collocati agli ingressi o in altro luogo idoneo. Nella successiva gestione delle offerte raccolte, si ricordi di utilizzare i guanti.

 III. Attenzioni da osservare nelle celebrazioni.

1-     Durante le azioni liturgiche occorre:

  1. ridurre al minimo indispensabile la presenza di concelebranti e ministri per favorire e garantire il rispetto delle distanze di sicurezza, che valgono anche in presbiterio;
  2. il rispetto delle condizioni di distanziamento sociale rende per ora impossibile il coinvolgimento dei cori, mentre è possibile usufruire del ministero di strumentisti e cantori, purché siano rispettate rigorosamente le distanze minime e vengano utilizzati i dispositivi di protezione individuale previsti;
  3. si continui a omettere lo scambio del segno della pace;
  4. il celebrante può rimanere senza la mascherina durante la Messa fino al momento della distribuzione della Comunione; abbia però cura di mantenere coperte, per tutto il tempo possibile, le pissidi poste.

 2-     Per la Comunione:

  1. nelle concelebrazioni ci sia un calice per ogni celebrante; se ciò non fosse assolutamente possibile, gli eventuali sacerdoti concelebranti si comunichino "per intinzione” e senza toccare il calice, prima che il celebrante si comunichi all'unico calice disponibile;
  2. il ministro celebrante si comunichi al calice assumendo tutta la specie del vino;
  3. a tutti gli eventuali altri ministri (anche ordinati) si dia la comunione con la sola specie del pane;
  4. il celebrante e gli eventuali altri ministri della Comunione:
  • disinfettino le loro mani con una soluzione alcolica;
  • indossino guanti monouso nuovi e mascherina (coprendo accuratamente naso e bocca);
  • offrano la Comunione esclusivamente sulla mano dei fedeli;
  • nel distribuire l'ostia ai fedeli, abbiano cura di mantenere un'adeguata distanza di sicurezza e di non toccare le loro mani;
  • dopo la Comunione, il celebrante e gli altri ministri tolgano la mascherina e i guanti;
  • il celebrante proceda alla purificazione del proprio calice more solito.

 3-     Indicazioni per ricevere l’Eucaristia:

-        i ministri distribuiscano la comunione ai fedeli portandola a ciascun fedele che deve rimanere in attesa al proprio posto;

-        solo nel caso in cui questa modalità non fosse possibile, si formi una sola fila di fedeli che si accostano all’altare. In questo caso si assicuri il rispetto scrupoloso della distanza superiore ad 1 metro uno dall'altro e di almeno un metro tra la fila e i fedeli che sono al posto. Si faccia in modo che:

  • non ci siano file parallele di fedeli;
  • i collaboratori aiutino i fedeli a mettersi in fila una panca alla volta;
  • i fedeli, mentre sono in fila, mantengano la mascherina e dopo aver ricevuto la Comunione, la rimettano, coprendo accuratamente bocca e naso;

 

4.  Indicazioni per altri sacramenti

          a.     Il sacramento della Penitenza non sia amministrato nei confessionali, ma in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Anche per questo sacramento è opportuno che il Sacerdote e i fedeli indossino sempre la mascherina.

          b.     Nelle unzioni previste nell'amministrazione dei sacramenti del Battesimo e dell'Unzione degli infermi, il ministro indossi, oltre   alla   mascherina, guanti monouso.

 IV. Una comunicazione adeguata

Si valorizzino i diversi modi e strumenti della comunicazione per informare i fedeli sulla ripresa della possibilità di celebrare l’Eucaristia e sulle norme che regolano la partecipazione per tutelare la salute.

A tal fine è opportuno che, appena sarà possibile, sia affisso alle porte delle Chiese e dei luoghi di culto un manifesto, chiaro e facilmente leggibile in tutte le sue parti, con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare:

  1. il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza del luogo di culto;
  2. il divieto di accesso per chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C o è stato in contatto con persone positive a SARS- CoV-2 nei giorni precedenti;
  3. l'obbligo di rispettare, sempre nell'accedere al luogo di culto, il mantenimento della distanza di sicurezza, l'osservanza delle regole di igiene delle mani, l'uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca, l'obbligo, per chi vuole entrare con i guanti, siano monouso nuovi e vengano indossati al momento dell'ingresso per la prima volta;
  4. l'avvertimento che chi entra in chiesa senza aver prima materialmente verificato di possedere tutti i requisiti, se ne assume tutte le conseguenze, incluse quelle penali previste dall'Ordinamento dello Stato.

 V. Altre indicazioni pastorali

Prima di concludere ci tengo a ricordare che:

  • pur essendo aperta la possibilità di partecipare all’eucaristia, sono ancora esentati dal precetto domenicale e festivo, fino a fine emergenza, gli anziani, gli immunodepressi, persone con gravi patologie respiratorie o che potessero avere gravi complicazioni di salute in caso di infezione;
  • le norme di sicurezza valgono anche per i sacerdoti, pertanto sarà necessario che essi valutino con prudenza le diverse esigenze pastorali che possono presentarsi per non esporsi imprudentemente al pericolo di contagio.

Le presenti indicazioni, che recepiscono la normativa vigente, potranno essere aggiornate per tener conto delle eventuali nuove disposizioni rilevanti in materia.

 

Crotone, 16 maggio 2020.

                                                                                                          + Angelo Raffaele

                                                                                                                Arcivescovo