DOMENICA DELLE PALME (05 Aprile) Ingresso di Gesù a Gerusalemme

Celebrazione del nostro Arcivescovo Angelo Raffaele dalla Chiesa Cattedrale  ore 10.00

Celebrazione di Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro ore 11.00

 

GIOVEDI SANTO (09 Aprile): Celebrazione della Messa della Cena del Signore

Il nostro Arcivescovo Angelo Raffaele dalla Chiesa Cattedrale  ore 17.00

Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro ore 18.00

 

VENERDI SANTO (10 Aprile): Celebrazione nel ricordo della Passione di Gesù

Il nostro Arcivescovo Angelo Raffaele dalla Chiesa Cattedrale ore 17.00

Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro 18.00

Via Crucis presieduta da Papa Francesco ore 21.00

 

SABATO SANTO (11 Aprile): Veglia di Pasqua

Celebrazione dell’ Arcivescovo Angelo Raffaele dalla Chiesa Cattedrale ore 20.00

Celebrazione di Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro ore 21.00

 

DOMENICA DI PASQUA (12 Aprile)

Celebrazione dell’ Arcivescovo Angelo Raffaele dalla Chiesa Cattedrale ore 10.00

Celebrazione di Papa Francesco dalla Basilica di San Pietro ore 11.00

LA DIRETTA DELLE CELEBRAZIONI DELL’ARCIVESCOVO E’ TRASMESSA SUL CANALE LIVE DELLA DIOCESI (www.diocesidicrotonesantaseverina.it  DIOCESI LIVE-TV), DALLE EMITTENTI LOCALI.

LA DIRETTA DELLE CELEBRAZIONI DEL PAPA E TRASMESSA DALLA RAI E DA TV 2000.

Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta dal alcune emittenti locali.

 

INDICAZIONI PER LE CELEBRAZIONI

DELLA SETTIMANA SANTA 2020

Prot. 79/A/2020

Carissimi fratelli,

in linea con gli orientamenti per le celebrazioni della Settimana santa offerti dalla CEI e dalla Santa Sede, offro alcune precisazioni per la nostra realtà diocesana. L’intento è quello di offrire un aiuto concreto, recependo e riepilogando le norme e le indicazioni che abbiamo ricevuto; per la loro applicazione dispongo quanto segue:

 1.  Indicazioni generali

  • I presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa solo nelle chiese parrocchiali, senza concorso di popolo. Le concelebrazioni, qualora non fosse possibile rispettare le misure sanitarie previste, devono essere evitate.
  • Durante le celebrazioni è permessa la presenza solo di alcune persone (il diacono, un organista, un lettore, un cantore, un accolito, in caso di trasmissione uno o due operatori delle riprese). Tutti quelli che parteciperanno ai riti hanno un giustificato motivo per recarsi dal proprio domicilio al luogo della celebrazione, ma per motivare il loro spostamento dovranno munirsi dell’apposita autocertificazione, recante la dicitura "comprovate esigenze lavorative"; in tale documento dovranno anche essere indicati il giorno e l'ora della celebrazione, oltre all'indirizzo della chiesa.
  • I fedeli sono invitati a unirsi alla preghiera dalle proprie abitazioni, anche grazie alla trasmissione dei vari momenti celebrativi. Per la trasmissione, che dovrà realizzarsi esclusivamente in diretta, ogni parrocchia farà le scelte che ritiene opportune: si possono condividere tutte le celebrazioni della Settimana Santa, oppure si possono trasmettere solo alcune di esse, magari rinviando a quelle del Vescovo e del Papa (soprattutto quella della Passione, al venerdì santo, e la Veglia pasquale). Si abbia una particolare cura che i fedeli siano avvisati per tempo dell'ora d'inizio delle celebrazioni, in modo che possano unirsi in preghiera dalle proprie abitazioni.
  • Sarebbe opportuno che le comunità parrocchiali si attrezzassero anche per trasmettere in diretta momenti di ascolto della parola e di preghiera nei giorni del Triduo. Tra queste sarebbe particolarmente utile la condivisione della preghiera della liturgia delle ore.
  • Quanto alla possibilità di una visita personale alla chiesa, stante le limitazioni di questo periodo, essa è consentita solo in occasione di spostamenti determinati da “comprovate esigenze lavorative” o per “situazioni di necessità”, se la chiesa è situata lungo il percorso, di modo che in caso di controllo si possa esibire la prescritta autocertificazione.
  • Le espressioni pubbliche della pietà popolare e le processioni, che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, devono essere omesse. A tal proposito ricordo che l’uscita per le strade portando, anche senza il popolo, il Santissimo Sacramento, la Croce, le statue della Vergine o dei Santi vale come manifestazione religiosa pubblica e, come tale, è impedita dalle attuali disposizioni. A tal proposito nessuno si avventuri in iniziative che non rispettino la legge o che non siano in linea con le norme liturgiche.

 2.Indicazioni specifiche

  • Domenica delle palme: la celebrazione nelle chiese parrocchiali avvenga senza processione, utilizzando la terza forma del Messale Romano (ingresso semplice).
  • Giovedì santo: la Messa crismale è rinviata a data da destinarsi. Il Decreto della Santa Sede concede in via straordinaria ai presbiteri la facoltà di celebrare la Santa Messa senza concorso di popolo. Siano omesse la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione: il Santissimo viene riposto nel tabernacolo al termine della celebrazione.
  • Venerdì santo: nella celebrazione della Passione del Signore, sarà inserita una intenzione speciale per la particolare situazione che stiamo vivendo (che sarà disponibile sul sito della nostra diocesi). Nell’adorazione della Croce, si omette la processione della Croce con la triplice ostensione. Solo colui che presiede bacia il Crocifisso, che viene esposto per un momento di adorazione. Per la via crucis si converga nelle proposte teletrasmesse.
  • Veglia pasquale: va celebrata esclusivamente nelle chiese cattedrali e parrocchiali. È omessa la processione dall’esterno con il cero acceso al nuovo fuoco. È omessa la liturgia battesimale e la benedizione dell’acqua. Si mantiene soltanto il rinnovo delle promesse battesimali.
  •  Non si celebrino i riti della Settimana Santa nelle comunità religiose.

 3. Indicazioni per il sacramento della riconciliazione

  • Normalmente si utilizzi, se è possibile, l'usuale prima forma, ossia quella che richiede l’accusa dei peccati e l’assoluzione individuale. In questo caso si rispettino scrupolosamente le condizioni sanitarie di sicurezza: ambiente sufficientemente ampio e areato, uso di mascherine e distanza di almeno un metro, garanzia della riservatezza. Qualora fosse impossibile garantire tali indispensabili condizioni, si richiami ai fedeli quanto la chiesa ha sempre insegnato a proposito di chi è pentito sinceramente del suo peccato, vorrebbe confessarsi normalmente ricorrendo ad un sacerdote, ma si trova nell’impossibilità di farlo: Laddove i singoli fedeli si trovassero nella dolorosa impossibilità di ricevere l’assoluzione sacramentale, si ricorda che la contrizione perfetta, proveniente dall’amore di Dio amato sopra ogni cosa, espressa da una sincera richiesta di perdono (quella che al momento il penitente è in grado di esprimere) e accompagnata dal votum confessionis, vale a dire dalla ferma risoluzione di ricorrere, appena possibile, alla confessione sacramentale, ottiene il perdono dei peccati, anche mortali.  (Decreto della Penitenzieria Apostolica). Tale consapevolezza ecclesiale è stata recentemente ricordata anche da Papa Francesco il quale, (durante l’omelia della Messa a Santa Marta del 20 marzo) ha affermato: «Io so che tanti di voi, per Pasqua andate a fare la confessione per ritrovarvi con Dio. Ma, tanti mi diranno oggi: “Ma, padre, dove posso trovare un sacerdote, un confessore, perché non si può uscire da casa? E io voglio fare la pace con il Signore, io voglio che Lui mi abbracci, che il mio papà mi abbracci… Come posso fare se non trovo sacerdoti?” Tu fai quello che dice il Catechismo. È molto chiaro: se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo Padre, e digli la verità: “Signore ho combinato questo, questo, questo… Scusami”, e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di Dolore e promettigli: “Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso”. E subito, tornerai alla grazia di Dio. Tu stesso puoi avvicinarti, come ci insegna il Catechismo, al perdono di Dio senza avere alla mano un sacerdote. Pensate voi: è il momento!  E questo è il momento giusto, il momento opportuno. Un Atto di Dolore ben fatto, e così la nostra anima diventerà bianca come la neve».

 

  • I sacerdoti, in particolare, ricordino che la confessione individuale rappresenta il modo ordinario per la celebrazione del Sacramento della Penitenza, e l'assoluzione collettiva, senza la previa confessione individuale, non può essere validamente impartitase non  laddove ricorra l'imminente pericolo di morte, non bastando il tempo per ascoltare le confessioni dei singoli penitenti, oppure una grave necessità valutata dal Vescovo diocesano, e ferma restando la necessità, per la valida assoluzione, del proposito del singolo penitente di confessare a tempo debito i singoli peccati gravi, che al momento non era possibile  confessare (cfr. Nota  della Penitenzieria Apostolica ). Nella luce di queste considerazioni pastorali e giuridiche, solo il Vescovo, di fronte ad un eventuale situazione di grave e diffuso contagio nella nostra Diocesi (che al momento non è oggettivamente presente), potrà personalmente concedereai cappellani delle strutture ospedaliere e delle case di cura (e solamente per questi luoghi) la facoltà di impartire validamentel'assoluzione a più penitenti senza previa confessione individuale, a condizione che si tratti di ammalati ivi ricoverati, che si trovino fisicamente alla presenza del ministro, e che siano in pericolo di vita o si trovino in reparti in cui non sia possibile garantire il segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie.

 

  • Si ricordi a fedeli che la Penitenzieria Apostolica, con Decreto del 20 marzo 2020, ha concesso "il dono di speciali Indulgenze ai fedeli affetti dal morbo Covid-19, comunemente detto Coronavirus, nonché agli operatori sanitari, ai familiari e a tutti coloro che a qualsivoglia titolo, anche con la preghiera, si prendo no cura di essi" (cfr. Decreto della Penitenzieria Apostolica).

 Crotone 29/03/2020

                                                                                     +Angelo Raffaele
                                                                                          Arcivescovo